Torino. Il "mio" letto, la "mia" stanza. Troppe virgolette.
In fin dei conti, la mia vita.
Torino, si torna.
Stavolta, come ai vechi tempi. Si saluta a casa e ci si rimanda a Natale.
Voglie diverse, non quelle di finire un rigo, ad esempio. Nonostante con un pò d'impegno possa comunque riuscirci. Ordunque, Torino again.
O meglio, otra vez.
Mi manca Madrid. Cosa mi manca? Mi manca il culto della canha (sono su windows, non ho la egne) e della tapa..Mi manca la effe. Effe come follia, effe come fobbio, effe come effe. Effettivamente, tornarei volentieri, e presto ricalpesterò l'ispanico suolo, per promessa e per desiderio. Spero da lavoratore.
Non la effe di futuro, che non voglio star qui ad ipotizzare, diagnosticare e preventivare. Non m'interessa poi tanto.
Si riprende, quindi, senza pattini ma con una voglia di viaggiare che forse prima si limitava alle rotaie continentale, e che invece adesso prende alcune ali straniere, nordiche, orizzontali, oblique.
Cercare, scoprire, tu che cosa sei?
Forse la voglia di cambiare la routine piemontese, quella che ti obbliga a tornare a casa alle 23, come ultimatum. Vita torinese, vita condivisa. Nuovo coinquilino.
Sembra simpatico. Le evoluzioni le commenterò come al solito, anche se per adesso vorrei vedere le mie di evoluzioni, quelle che dovrebbero portarmi a smuovere qualcosa di interessante.
Ancora non trovo nulla, forse sarà per colpa della musica, che cerco di innovare e riscoprire, non senza qualche difficoltà. Ma sta per arrivare l'inverno, e lui mi aiuta sicuro.
Ska.
Mi manc ail mio sax. Non che lo sapessi suonare troppo, ma mi manca il sapore dell'ancia, e i fischi altissimi.
Voglia di cambiare, voglia di cambiare.
Operazione dimagrimento, per adesso.. seguirà l'operazione palestra, e poi sempre e comunque l'operazione viaggi.
Uno alla volta, Madrid aspettami!
lunedì 13 ottobre 2008
Tano Banano Zurzù
Quello che pensava Marcù alle 22:34
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1 commento:
ma io non ho ancora capito cosa nervo significa "zurzù"
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