Quando non so dove rifugiarmi, so che c'è qualcosa di applicato a vender tachipirina..ho processi distocastici alle 4 di mattina, domatore tra le pere al sempione ferroviere.
Chi lo sa?
Fischietto,
fischietto dentro il collo, quando si gonfiano le guancie e non si devono gonfiare, allargo la gola, stringo le labbra ed esce ancora un pò di suono.
Ma stavolta, che si fottano, io ce la sto mettendo tutta per non disturbare.
Pidirasta, mani in pasta, pecora casta.
Mangiatore di un terrazzo o malmenato se un nazista.
Insomma, la voglia di scappare torna a far danni, e lo fa sempre in modo da non farmene mai pentire troppo.
Quando fai la spesa da solo, in un paese di provincia, in mezzo a gente che non sa chi sei, e a cui non interessa.
Dispensi sorrisi, sperando di incrociare un carrello quantomeno favorevole.
Niente.
Ritiro l'euro finto dal mio, schivo le signorine della carta sconti con l'aria soddisfatta di chi ha già provveduto ad attrezzarsi, e vado diritto barcollando per la mia strada.
La mia strada è strada volpiano, poi un pezzo di via verdi, poi strada caselle.
Da lì si va al carrefour. E poi statale di Ceresole, raccordo Autostradale di caselle, tangenziale nord.
Nomi buzzurri, località impensate, ma che mi fanno riflettere.
E non posso non pensare a quelle mattine di 10 anni fa, a piedi per strada tra casa e la stazione di bagheria.. e quei deja-vu o cose simili (degli "a-voir", come abbiamo definito col francofono di famiglia) che avevo quando mi vedevo solo, sotto la pioggia in una grande città lontano da quelle 2 strade in croce, piene di traffico.
Torino, ancora lei.
Viverla in macchina rompe l'ultimo legame "turistico". COnosci le strade, perdi tempo nel traffico, imprechi contro gli automobilisti.
Cerchi di capire cosa ti stai perdendo mentre capita tutto questo.
Mah, la desolazione incombe, e mi ci vuole la palestra per dimenticarla.
Vorrei allenare il corpo, tornare a sentire i muscoli addominali, riavere fiato.
Si, vorrei.
Del resto, a casa che faccio?
davanti a sto computer, che è anche piccolo, e prima o poi me ne compro uno fisso. Tanto poi non m lo compro. Non me ne faccio niente. QUesto mi va più che bene, al pegigo mi compro un monitor esterno.
Dovrei lavorare per il cepu, arrotondare questo cazzo di stipendio, farmi 2 conti, pensare.
Pensare troppo fa male, poi.
E allora traffico pinguini.
Ma li traffico con la dovuta calma.
Tanto, le parole passano.
Passano sempre.
Passa il tempo e passerà, cento notti a ragionare..
chissà chi diventerà consigliere comunale! Passa il tempo e passerà, ogni giorno a faticare, e ora che sto per capire salta fuori il militare...
Per fortuna che sono stato esonerato dagli obblighi di leva.
Insomma, mi do un paio d'anni. Poi, se mi girano, me ne riscappo all'estero.
Boh.
Vorrei riscappare all'estero, vorrei.
Estranearmi dalla vita politica di merda di questo paese di merda.
Sentire estranei il Papa e Berlusconi, poter guardare un pò di tv senza il culto della morte dei telegiornali, o del pacchio buonista delle tv commerciali. Se voglio vedere donne nude conosco centinaia di siti porno, non passatemele in tv!
Trafficante di pinguini in tunisia, pornodivi in un asilo da dieci anni in carestia.
Ma ancora non son riuscito a calcolare la tangente della fame della gente.
Chi lo sa?
lunedì 9 febbraio 2009
Trafficante di Pinguini
Quello che pensava Marcù alle 19:12
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